La storia del Comune

Il Comune di San Vincenzo è stato costituito con Decreto del Presidente della Repubblica n. 414 del 3 giugno 1949 staccandosi dal Comune di Campiglia Marittima, di cui aveva fatto parte fino a quel momento e a cui era legato dal punto di vista storico.
Data:

12/03/2024

Argomenti
Tipologia di contenuto
  • News

Descrizione

Lo Stemma

Di San Vincenzo, o più precisamente di Torre San Vincenzo, si parla già agli inizi del 1300 quando viene fondata una piccola comunità intorno ad una torre o ad una chiesa chiamata semplicemente, fino ad allora, Sanctum Vincentium.
Il nucleo abitativo non fu però mai consistente tanto che agli inizi del 1400 era considerato dai fiorentini, che avevano acquisito le contrade marittime dopo aver sconfitto Pisa, un avamposto sul mare di Campiglia Marittima.
Di San Vincenzo si torna a parlare agli inizi del 1500 quando Torre San Vincenzo fu il luogo dello scontro tra Pisani e Fiorentini combattuto il 17 agosto del 1505. La battaglia di San Vincenzo è stata rappresentata da Giorgio Vasari nel dipinto “Rotta dei Pisani a Torre San Vincenzo” esposto ancora oggi nella Sala dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze.
Nello stemma del Comune, dunque, si ritrovano i trascorsi storici e i caratteri topografici del territorio di San Vincenzo.
All’indomani della costituzione del Comune, infatti, il primo Sindaco Osvaldo Mischi diede mandato al concittadino Professor Silvano Silvestri di compilare un cenno storico sul comune da allegare alla domanda da inviare al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri accompagnato dallo studio per l’adozione dello stemma e del gonfalone a cura dello Studio Araldico di Genova.
Con deliberazione n.40 del 31 maggio 1952 il Consiglio Comunale approva il bozzetto dello stemma del Comune “ blasonato come appresso: “tagliato nel I di azzurro, alla torre di argento, murata di nero, merlata alla guelfa, aperta e finestrata, basamento a tronco di piramide nascente da un mare al naturale; nel II di rosso a due spade d’argento guarnite di oro, passate in croce di Sant’Andrea, con le punte rivolte verso una sbarra abbassata del Secondo, posta sulla tagliatura”.
Il 30 maggio del 1953 il Presidente della Repubblica, con proprio Decreto, concede al Comune di San Vincenzo lo stemma e il gonfalone: “… effigiando lo Stemma hanno voluto ricordare nella simbolica araldica i suoi trascorsi storici e i caratteri topografici. Così: nella Torre di argento e nelle spade incrociate vogliono rammentare la località stessa; nel mare: l’ubicazione costiera e l’attività industriale della pesca; nella sbarra d’argento hanno voluto simboleggiare la via Emilia – oggi via Aurelia – sulla quale transitarono le Legioni di Roma e che, dopo il risanamento del luogo, più facilmente fece conoscere e valorizzare la località stessa …..”

Storia del Gonfalone

Lo stemma e il gonfalone del Comune di San Vincenzo

dal cenno storico che accompagna la richiesta dello stemma e del gonfalone del Comune,
scritto dal professor Silvano Silvestri
..... Le Autorità Comunali effigiando lo Stemma hanno voluto ricordare nella simbolica Araldica i suoi trascorsi storici ed i caratteri tipografici.
Nella Torre d'argento e nelle spade incrociate, vogliono rammentare la località ove si svolse la storica battaglia che fece conoscere questa località; nel mare l'ubicazione costiera, e l'attività industriale della pesca; nella sbarra d'argento hanno voluto simboleggiare la via Emilia - oggi via Aurelia - sulla quale transitarono le Legioni di Roma e che dopo il risanamento del luogo, più facilmente fece conoscere e valorizzare questa località.
Per quanto premesso blasoniamo:
tagliato, nel I°, di azzurro, alla Torre di argento, murata di nero, merlata alla Guelfa, aperta e finestrata, dal basamento a tronco di piramide nascente da un mare al naturale: nel II°, di rosso, a due spade d'argento guarnite di oro, passate in croce di Sant'Andrea, colle punte rivolte verso una sbarra abbassata dal Secondo posta sulla tagliatura.
Segni esterni del Comune
GONFALONE: Partito, di Rosso e di Azzurro, caricato dall'Arma sopradescritta.
San Vincenzo, lì 31.5.1952

1949 - Nasce il Comune di San Vincenzo

La nostra autonomia
I primi fermenti autonomisti dei Sanvincenzini nei confronti del Comune di Campiglia Marittima ebbero inizio già negli anni a cavallo tra l’800 ed il ‘900, e nel novembre del 1926 fu costituito il Comitato Pro – San Vincenzo, di cui fecero parte eminenti personalità cittadine come il maestro Bianchi, il professor Benvenuti, Paolo Morghen, Narciso Vincitori, Emilio Corti.
Uno dei punti strategici del Comitato fu il riconoscimento di San Vincenzo come stazione di cura e soggiorno.

Qualche timido segnale apparse anche nel periodo fascista, quando fu definito il nuovo confine del Comune di Campiglia con una traslazione a Nord del confine stesso verso Castagneto Carducci, dal fosso delle Rozze al fosso dei Cipressetti. Ma è solo al termine della seconda guerra mondiale che i Sanvincenzini riproposero la questione, questa volta con grande determinazione e convinzione.
Fu il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) ad esercitare pressioni sulla Prefettura di Livorno, richiedendo il 9 gennaio 1945 (con la guerra ancora in corso ed il fronte di combattimento fermo sulla Linea Gotica), di “riprendere in esame la questione della nostra autonomia comunale”.

L’azione sinergica tra CLN e forze politiche locali portò ad un grosso fermento nell’opinione pubblica per il raggiungimento dell’autonomia, riuscendo a coinvolgere centinaia di cittadini, molti dei quali si presentarono il 3 febbraio 1946 con la cartella delle tasse al Cinema Teatro Verdi a firmare una petizione davanti al notaio Giannone di Piombino e contribuirono alle spese con una sottoscrizione.

Le forze politiche di maggioranza (PCI e PSI) portarono il dibattito nel Consiglio Comunale di Campiglia Marittima, ed i toni e le argomentazioni prodotte furono tali e talmente accesi che i sei rappresentanti eletti nella frazione di San Vincenzo arriverono a dimettersi in blocco, per far decadere la legittimità del Consiglio Comunale stesso.

Nel frattempo al CLN di San Vincenzo, che cessò la propria attività il 10 luglio 1946, si sostituì il Comitato Pro – San Vincenzo, che ebbe lo specifico compito di conseguire l’autonomia comunale.
Del comitato facevano parte Osvaldo Mischi, che sarà il primo sindaco di San Vincenzo, Amedeo Santini, il parroco Don Ivon Martelli, il maestro Guidobaldo Sabatini e l’onorevole Leonetto Amadei, deputato socialista dell’Assemblea Costituente. Importanti azioni di “pressione” in ambiti politici romani furono effettuati proprio da Amadei e Don Martelli.

Il 3 giugno del 1949 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi ed il Ministro dell’Interno Mario Scelba firmarono il decreto con il quale la frazione di San Vincenzo fu costituita in comune autonomo. Il Prefetto nominò un commissario prefettizio che assume le funzioni di capo dell’amministrazione ed il nuovo segretario comunale dott. Giovanni Venanti.

Note e curiosità
Gli uffici comunali erano collocati in via Vittorio Emanuele II, al 1° e 2° piano, in quattro stanze di propietà della signora Vittoria Benevenuti. A queste furono aggiunte una stanza di proprietà di Tertulliano Pretoni, già sede del Partito Repubblicano Italiano ed una di proprietà Fancelli.

Il numero telefonico era il 6325 della Società Telefonica Tirrena.

Il 30 maggio 1953 fu concesso il Gonfalone e lo stemma

1999 - Cinquant'anni di San Vincenzo

Le iniziative per i festeggiamenti del cinquantesimo anniversario della nascita del Comune di San Vincenzo sono iniziate il 19 settembre 1999 con la presentazione del libro di Lido Giomi « Da Contadino a Sindaco: un'esperienza politica in maremma» presso il «Giardino della Torre di San Vincenzo».
Lido Giomi è stato Sindaco di San Vincenzo dal 1964 al 1975. Eletto per la prima volta nel 1951 nel primo Consiglio Comunale, è stato riconfermato ininterrottamente fino al 1980 e rieletto successivamente dal 1985 al 1990.

I festeggiamenti sono proseguiti Domenica 10 ottobre con la cerimonia di intitolazione della piazza antistante Palazzo della Cultura al primo sindaco di San Vincenzo Osvaldo Mischi e del sagrato della Chiesa di San Vincenzo Ferreri a Don Ivon Martelli.

2019 - Settant'anni di San Vincenzo

Nel corso del 2019 si sono tenute le celebrazioni per i 70 anni della nascita del Comune di San Vincenzo.
Terminati i lavori per la ristrutturazione di Palazzo Civico, in via Alliata, il Comune ha aperto le porte alla cittadinanza.
Visita guidata in collaborazione con le scuole alla scoperta del nuovo edificio dai Della Gherardesca ai giorni nostri.
Un appuntamento durante il quale è stato anche consegnato il libro ‘Tre torri, due Santi e... il Marinaio.
Storia di San Vincenzo per immagini’ a cura di Andrea Raspolli e Claudio Nassi.
E in più mostre di foto, documenti storici e materiale che racconta la nascita e la storia stessa del nostro territorio.
Nei mesi primaverili dell’anno sono state anche accese le proiezioni a tema storico che hanno fatto apparire sugli
edifici principali del centro immagini e personaggi storici di San Vincenzo.

Raccontando i tratti salienti dei settant’anni di storia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 12/03/2024 15:51

Sito web e servizi digitali OpenCity Italia distributed by OpenCity Labs · Accesso redattori sito